Dopo vari tentennamenti, ci siamo decisi anche noi alla volta di Thailandia e Cambogia e... ebbene si, si può fare, anche con le bimbe al seguito; ecco COME.
Sbattimento organizzazione: ci siamo accozzati al viaggio di alcuni conoscenti che avevano già individuato volo, itinerario, assicurazione e procedura visti.
Ansia viaggio: 15 ore di aereo con scalo a Muscat (???) tutte passate a guardare film e cartoni sullo schermo video davanti a ognuno dei nostri sedili, con qualche pausa cibo gentilmente offerto dalla impeccabile Oman Air.
Terrore zanzare: Autan tropical e qualche maglia maniche lunghe, ma nulla in confronto alle h19 a luglio al Parco del Valentino.
Scazzo monsoni: kway sempre in borsa, lasciato in hotel dal terzo giorno in poi, quando cominci a capire che le previsioni meteo sono inutili, piove sporadicamente, per un massimo di mezz'ora, e comunque solo al pomeriggio.
Paura diarrea: cibo cucinato, frutta sbucciata, coca cola come digestivo, riso come se piovesse e nemmeno un fermento lattico in tre settimane (soldi buttati in farmacia!)
Delirio purle: prenotato esclusivamente guesthouse con la piscina, tranne che nella tappa al mare dove ci siamo concessi bungalows direttamente sulla spiaggia!
TOP FIVE CAMBOGIA
- il Tha Phron, il tempio dove gli alberi hanno preso il sopravvento sulle costruzioni, tra miriadi di farfalle
- l'ingresso all'Angkor Wat come se fossi il primo degli Indiana Jones, circondato dalle scimmie
- il trenino di bambù che si smonta quando incontra un altro vagone
- la piscina della guesthouse fricchettona a Siem Reap dove si mangia e si beve a tutte le ore
- il padthai alle verdure
- il bagno nel fiume con gli elefanti con tanto di spruzzo dalla proboscide
- l'oil massage sulla spiaggia di Koh Chang al tramonto
- il What Pho, gigantesco e maestoso Buddha dorato e reclinato a Bangkok
- la bakery di Kao Sahn dove fare colazione col cappuccino alla cannella
- la varietà di cibo di qualsiasi tradizione culinaria disponibile a Bangkok a qualsiasi ora del giorno (e della notte)
Si ringrazia per la partecipazione e il supporto organizzativo, linguistioco e morale: Crista, Norma, Cinzia e il resto del gruppo dei Piemontesi in Cambogia.
20 giugno - 10 luglio 2015
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RispondiEliminaAlcune cose incredibilmente sono quasi più facili da fare in Thailandia che in Italia...sarà perché a loro i bambini piacciono tanto e non hanno paura a dimostrarlo?
RispondiEliminauhm.... ai thailandesi piaceranno anche i bambini, ma quelli degli altri! I lori li tengono chiusi in casa: non ne abbiamo visto mezzo!!!!!!
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