2006/2016: dieci anni esatti da quando siamo venuti a venire in BORGO ROSSINI, un quartiere che è diventato sia una casa che uno stile di vita.
Ricordo che all'epoca eravamo venuti a vedere un appartamento in Via Reggio, al quarto piano senza ascensore, entrata dal ballatoio, 4 stanze quadrate e anonime. Alla fine della visita ci siamo ritrovati in piazzetta e io ho subito pensato: ecco l'angolo di Torino dove vorrei vivere.
E poi l'annuncio di Via Pisa 46: abbiamo detto subito di si, non abbiamo nemmeno contrattato sul prezzo.
Una volta trasferiti abbiamo scoperto un nuovo mondo: dalle grosse finestre della cucina non si vedevano palazzi ma un viale alberato, Baldo annusava gli odori di erba e alberi sul Lungo Dora, in piazzetta spuntava ogni genere di negozio e con la pista ciclabile scorrazzavamo in lungo e in largo in città.
Qui abbiamo visto trasferirsi vecchi amici e ne abbiamo trovati di nuovi e piano piano abbiamo capito che il quartiere vive di vita propria e raccoglie alcuni punti fermi imprescindibili, di cui non puoi più fare a meno una volta che li hai provati: jogging sul lungo dora, la granita da Torre, la piazzetta dopo la scuola, il cioccolato di Gobino.
Negli ultimi anni il quartiere sta subendo una crescita esponenziale che manco Manhattan negli anni 80; giovani professionisti hanno preso di mira la zona per trasferire qui i loro studi, mischiando grafici, architetti, stilisti, temporay shop e nuovi locali; il campus universtario porta nuove caffetterie col dehors e focaccerie; nascono nuovi trend come i pancake della ciclofficina, lo zabaione di Marchetti, lo sprtiz delle Panche. Noi ci siamo affezzionati a tal punto che, nell'ottica di ingrandirci, ci siamo messi a cercare casa a km "0", tra il ponte sulla Dora e Corso Verona.
Ora però la situazione ci sta sfuggendo di mano... Sono bastati un paio di articoli su alcune riviste specializzate per far salire le quotazioni del quartiere alle stelle, comprese quelle immobiliari.
E a tutti noi cresce un po' l'ansia:
- non puoi più scendere struccata a prendere il caffè perché la nuova torteria ha la coda fuori dalle 9 del mattino fino a tardi (Berlicabarbis)
- non puoi più fare comodamente l'esame del sangue al laboratorio di analisi sotto casa perché Il vecchio ospedale ospita mostre di arte contemporanea (The others)
- il dehors del ristorante si è trasformato in una serra futuristica (Dora in poi))
- non puoi fermarti a guardare la vetrina della libreria perché dentro c'è l'ennesimo reading (Il ponte sulla Dora)
- l'aperitivo popolare è stato sostituito da quello sofisticato con tapas e bollicine (Lumeria)
- non puoi andare a mangiare in pizzeria perché devi prenotare il mese prima (Rural)
- lo shopping ignorante non esiste più da quando ha aperto il negozio che vende emozioni (Petaloso)
Solo il kebabbaro ci salverà...