La prima vetta non si scorda mai!
Mercoledì 5 agosto 2015 Mia e Lea hanno raggiunto la vetta del Montseuc, sopra Cogne, a 2332 m, con una camminata di 3 ore in tutto, tra andata e ritorno.
L'escursione inizia con una comoda salita in ovovia, tanto per non stancarci troppo, con immediata fermata e salassata al bar panoramico.
Dopo appena 15 min di cammnino raggiungiamo il Belvedere, e le pupe pensano di essere arrivate alla meta: hanno ancora stampati in faccia due bei sorrisi e sprecano energie a cercare bastoni e i segni del setniero sugli alberi.
Comincia la salita, e devo dire che anche noi genitori, come prima meta, potevamo scegliere qualcosa di più facile; ma qui i valdostani consigliano i sentieri come fossero carrozzabili e quando ci accorgiamo di aver esagerato è ormai troppo tardi: la salita è troppo ripida per pensare di scendere dallo stesso pensio e non ci resta altro che continuare, tra paesaggi mozzafiato e vertigini.
Cominciano a lamentarsi, le trasciniamo a forza, le sorreggiamo negli scalini più ripidi, le imbraghiamo con i foulard.... fino a quando lea non viene presa addirittura a cavalluccio per evitare il tracollo.
Ma dopo tante pene, finalemnte si arriva alla vetta e l'entuasismo ritorna! Scriviamo i nostri nomi sul quaderno degli scalatori e riprendiamo felici la discesa.
La buona volontà è premiata anche dall'avvistamento di una mamma stambecco che prende il fresco con il suo cucciolo sotto l'ombra di sue pini.
Prima vetta: missione compiuta!
La famiglia Tonti alle prese con una nuova avventura: la vacanza esotica!
Dopo vari tentennamenti, ci siamo decisi anche noi alla volta di Thailandia e Cambogia e... ebbene si, si può fare, anche con le bimbe al seguito; ecco COME.
Sbattimento organizzazione: ci siamo accozzati al viaggio di alcuni conoscenti che avevano già individuato volo, itinerario, assicurazione e procedura visti.
Ansia viaggio: 15 ore di aereo con scalo a Muscat (???) tutte passate a guardare film e cartoni sullo schermo video davanti a ognuno dei nostri sedili, con qualche pausa cibo gentilmente offerto dalla impeccabile Oman Air.
Terrore zanzare: Autan tropical e qualche maglia maniche lunghe, ma nulla in confronto alle h19 a luglio al Parco del Valentino.
Scazzo monsoni: kway sempre in borsa, lasciato in hotel dal terzo giorno in poi, quando cominci a capire che le previsioni meteo sono inutili, piove sporadicamente, per un massimo di mezz'ora, e comunque solo al pomeriggio.
Paura diarrea: cibo cucinato, frutta sbucciata, coca cola come digestivo, riso come se piovesse e nemmeno un fermento lattico in tre settimane (soldi buttati in farmacia!)
Delirio purle: prenotato esclusivamente guesthouse con la piscina, tranne che nella tappa al mare dove ci siamo concessi bungalows direttamente sulla spiaggia!
TOP FIVE CAMBOGIA
- il Tha Phron, il tempio dove gli alberi hanno preso il sopravvento sulle costruzioni, tra miriadi di farfalle
- l'ingresso all'Angkor Wat come se fossi il primo degli Indiana Jones, circondato dalle scimmie
- il trenino di bambù che si smonta quando incontra un altro vagone
- la piscina della guesthouse fricchettona a Siem Reap dove si mangia e si beve a tutte le ore
- il padthai alle verdure
TOP FIVE THAILANDIA
- il bagno nel fiume con gli elefanti con tanto di spruzzo dalla proboscide
- l'oil massage sulla spiaggia di Koh Chang al tramonto
- il What Pho, gigantesco e maestoso Buddha dorato e reclinato a Bangkok
- la bakery di Kao Sahn dove fare colazione col cappuccino alla cannella
- la varietà di cibo di qualsiasi tradizione culinaria disponibile a Bangkok a qualsiasi ora del giorno (e della notte)
Si ringrazia per la partecipazione e il supporto organizzativo, linguistioco e morale: Crista, Norma, Cinzia e il resto del gruppo dei Piemontesi in Cambogia.
20 giugno - 10 luglio 2015