venerdì 15 giugno 2012

il giardino degli orrori...

E' vero, proprio a quell'ora c'era la partita dei calcio della nazionale, fatto che determina un leggerissimo cambio di utenza rispetto alla routine... ma i Giardini Reali non sono frequentabili dalle 19 in poi! Ci accoglie il papà più cattivo del mondo: cuffie nelle orecchie, abbigliamento trasadanto, sguardo assente, cervello spento, voce alta... un po' troppo alta. Urla dietro ai due figli e li prende a ceffoni in pubblico perchè gli sfuggono in continuazione (chissà come mai...). Il primo istinto è quello di chiamare i vigili, ma mi trattengo pensando che i due piccoletti, già piuttosto alti, presto cresceranno fino a superarlo e sarà il momento catartico in cui cominceranno a rispondere alle botte (e spero che gliene diano veramente tante!). All'urlo di Tarzan che richiama le due scimmiette per tornare a casa a cena, risponde ahimè anche una bimba di colore che il bruto si carica in spalla... e questa da dove arriva? Nessun assistente sociale sano di mente gli avrebbe mai affidato un'adozione... Forse è solo molto ricco (in questo caso suggerisco ai pargoli di darci dentro con le botte al più presto). 
Mia nel frattempo fa amicizia con Patricia, una bambina di 6 o 7 anni palesemente abbandonata a se stessa; cominciano ad andare via tutte le mamme, ma nessuno la chiama per andare a casa. Dopo mezz'oretta, si alza dal gruppo di ragazzini svaccati sull'erba una vichinga che si presenta come sua sorella maggiore: le dà una spinta in altalena (una di numero) e si riposiziona sdraiata. La piccola racconta che a casa l'aspetta la mamma con una sorellina piccolissima... famiglie nordiche! E poi si lamentano dell'alto tasso di suicidi...
Compare Greta, vestita come una piccola spagnola in abito rosso e nero a pois, con scarpe da ginnastica bianche e due codini tiratissimi in testa. Si aggira nel parco con in mano delle forbici appuntite, mentre il padre sovrappeso consuma solitario il suo tapperware.  Penso di essere in un film di dario Argento...

Litigo con l'ennesimo gruppetto di ragazzini che si mette a giocare a calcio a due centimetri dalla testa delle mie figliole; al terzo richiamo mi danno ragione, e lasciano la palla per andare ad arrampicarsi sul muro di cinta e lanciarsi da una apertura con un salto di 3 metri; uno si rifiuta perchè ha paura... scatta una specie di "rito di iniziazione" al salto... Mi pento subito del mio intervento: ma guarda che ho combinato! Non potevo lasciarli giocare a calcio???? Risolvevamo tutto con un bel livido sulla fronte di Lea, che manco se ne sarebbe accorta, al posto che lasciare un pivello in crisi per non essere stato all'altezza dei suoi amici... diventerà lo zimbello del gruppo per colpa mia!
Sconsolata, lascio i giardini e mi avvio a piedi a ritirare la spesa... devo espiare, e in testa ho un unico pensiero: gli Europei finiranno prima o poi! 

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